Il bonus benzina è tra le misure introdotte per contrastare l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia aggravatosi con la crisi Russia-Ucraina. Il Decreto n.21/2022 (c.d. Decreto Ucraina) pubblicato in Gazzetta il 21 marzo scorso prevede, infatti, alcuni provvedimenti indirizzati alla tutela del potere di acquisto e del reddito dei lavoratori.
Come funziona il bonus benzina di 200 euro per dipendenti e aziende, chi ne ha diritto e limiti
Per contrastare il forte aumento del prezzo della benzina il governo italiano ha elaborato un bonus apposito che prevede l’erogazione di “buoni carburante” del valore fino a 200 euro. La misura è rivolta ai dipendenti di aziende private.
Il “bonus carburante” è quindi riconosciuto:
- temporaneamente, per il solo 2022;
- in relazione ad eventuali cessioni gratuite da parte di aziende private ai propri lavoratori dipendenti di buoni benzina o analoghi titoli per l’acquisto di carburante;
- nel limite dell’importo di valore di tali buoni pari a 200 euro per lavoratore.
Sulla base della formulazione letterale della norma, i buoni benzina potrebbero essere riconosciuti anche ad un solo dipendente, non essendo richiesto che l’erogazione liberale sia concessa alla generalità o a categorie di dipendenti.
Bonus benzina e welfare aziendali
Al pari dei beni ceduti e servizi prestati, se di importo non superiore a 258,23 euro nel periodo di imposta (limite elevato a 516,46 euro soltanto per il 2020 e 2021), anche il “buono carburanti” non concorre a formare il reddito di lavoro dipendente e pertanto le due disposizioni risultano cumulative per il 2022.
In altri termini, per il 2022, il dipendente potrebbe ricevere gratuitamente dall’impresa (su scelta della stessa) buoni benzina non imponibili fino a 200 euro, oltre ad usufruire di altri fringe benefit non tassati sino al limite “tradizionale” di 258,23 euro.
Eventuali buoni benzina riconosciuti oltre il limite di 200 euro dovrebbero invece concorrere al calcolo del suddetto limite.
Bonus benzina: i benefici per le imprese
L’acquisto e la successiva assegnazione di “buoni benzina”, al pari delle altre spese sostenute per il welfare aziendale, risultano come costi deducibili per la società ai sensi dell’art. 95 del TUIR.
A quali dipendenti è possibile assegnare il “bonus carburante”
Per quel che riguarda l’ambito soggettivo di applicazione dell’agevolazione, il voucher è riconosciuto esclusivamente ai lavoratori dipendenti e assimilati.
Come anticipato, per ottenere l’agevolazione carburante non sono previsti limiti di ruolo o reddito, a prescindere dalla tipologia di contratto. Riepilogando il voucher spetta ai:
- lavoratori a tempo indeterminato
- dipendenti a tempo determinato, anche a tempo parziale;
- lavoratori in smart working (lavoratori agili);
- apprendisti;
- stagisti;
- lavoratori a progetto o co.co.co.